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Posts Tagged ‘igiene’

Okey?

Arriviamo ad una questione che interessa molto gli occidentali che vengono in viaggio in India: il concetto di igiene nel sub-continente.

Tutto inizia dal fatto che avevo bisogno che la stanza dove alloggio venisse pulita: mi avevano assicurato che l’avrebbero pulita prima che arrivassi io ma vista la quantita’ di polvere a terra e sui mobili e la vocazione alla menzogna degli indiani e’ certo che nessuno straccetto abbia varcato la soglia della stanza nelle ultime settimane. E’ pur vero che con questo clima e in queste condizioni (molte strade sterrate, poca nettezza urbana) c’e’ molta terra in giro e tutto si sporca piu’ in fretta che in Occidente, ma stiamo parlando di un mezzo deserto del Sahara.

Dapprima decido di chiamare la mia signora delle pulizie “di fiducia”, la mitica Mary. Da subito capisco che c’e’ qualcosa che non va perche’ Mary sul subito mi spara un prezzo altissimo rispetto a quello che le chiedo, e quando le dico quanto sono disposto a pagare mi dice che va bene ma che mi richiamera’ il giorno dopo per chiedermi dov’e’ la mia casa. Ora non e’ che io viva chissa’ dove, sto a poche centinaia di metri dalla casa dove Mary e’ in servizio quotidianamente. La cosa inizia a puzzare.

Ovviamente il giorno dopo Mary non si fara’ viva, la chiamero’, fissero’ per il giorno dopo, non verra’ nemmeno il giorno dopo.

Decido quindi di chiedere ai simpatici ceffi che affittano la stanza, una cricca di signori indiani sulla cinquantina, di mandarmi una delle loro signore delle pulizie. Uno di loro, Balu, mi accompagna nella stanza di una signora, fa da interprete e mi dice che domani (ieri) la posso venire a chiamare quando voglio e che lei pulira’ la stanza e lavera’ i miei vestiti.

Tutto a posto? Tutto chiaro? Nemmeno per sogno.

Il giorno dopo, verso le quattro scendo e busso alla porta della signora a cui faccio segno di venire a pulire, visto che lei non sa l’inglese e io non parlo hindi. Ma capisco che qualcosa non va: la signora non mi segue ma mi fa cenno di portar giu’ qualcosa. Chiedo ad una signora li’ presente e mi dice che quella signora con cui sto parlando si occupa solamente di lavare i panni ma che per pulire la stanza devo rivolgermi al “watchman”, il guardiano.  Stranamente ( o forse no) il watchman e’ gia’ stato allertato, tanto che con un cenno mi fa capire che salira’ da me a pulire.

Dopo aver dovuto discutere con il gruppetto di brutti ceffi di cui sopra per far si’ che dessero al watchman il detersivo per i pavimenti salgo in stanza e dopo una decina di minuti arriva lui, il guardiano, pronto a pulire la stanza. Com’e’ questo watchman vi starete chiedendo? E’ un ragazzo di vent’anni abbastanza alto, magrettino come la maggior parte degli indiani, carnagione color caffelatte, baffetto, ciuffo oleoso. Cosi’ a pelle, mi sta simpatico e lo compatisco anche un po’ perche’ ritengo che fare il guardiano sia uno dei peggiori lavori del mondo, faccia a faccia con una noia piu’ grande di te per tutto il giorno.

Iniziamo. Gli faccio vedere gli stracci che ho comprato appositamente: uno per il pavimento e uno per i mobili. Lui mi mostra il sapone che usera’ per lavare i pavimenti: e’ detersivo per il bucato. Iniziamo bene, ma questo e’ quello che passa la casa.

Inizia a lavare il bagno e io mi metto a leggere quando tutto d’un tratto mi rendo conto che non abbiamo parlato del prezzo. Cosa gravissima e generatrice di grandissime fregature! Mi alzo e raggiungiamo una cifra: 100 rupie (meno di due euro); e’ piu’ di quello che vorrei pagare, solitamente si pagano 50-60 rupie per un servizio del genere ma e’ ok. Gli faccio presente che visto che il prezzo e’ “alto” ci sara’ da lavorare. Oh yes – dice lui.

Il problema e’ che per gli indiani l’igiene e’ un concetto relativo e per ogni cosa gli devo dire quale straccio usare, lui userebbe quello per il pavimento anche per pulire i mobili, per dire. I ripiani in legno ovviamente vengono puliti con una scopetta, mica con lo straccio. Ma io guardo e taccio, piu’ di tanto non posso pretendere. E’ anche vero che su certe cose cercano costantemente di svicolare ed evitare di lavorare piu’ del dovuto ma io sono li’ a controllare e gli dico – eh no, anche li devi pulire, eh si’.

Qui non e’ come in Europa che tu ti affidi a qualcuno che ti pulira’ la casa, tu te ne vai, torni ed e’ tutto pulito;  in India se vuoi che le cose siano fatte in una maniera decente c’e’ da controllare.

Dopo un’oretta la faccenda e’ terminata, io gli porgo la banconota verde e lunga delle cento rupie, lui la prende, la bacia e se la porta alla fronte, riconoscente del guadagno, saluta e se ne va. Un’oretta dopo alzo lo sguardo e vedo che ha “dimenticato” di togliere una ragnatela cosi’ grande da potercisi accomodare Spiderman in persona… (sospiro)

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